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Joy è una giovane di seconda generazione appassionata di danza. Chiamata da un’amica a svolgere un'attività presso l’Ex Moi (un complesso di palazzine occupato da persone rifugiate e migranti) si trova a fare i conti con la propria identità, le proprie radici africane, e le aspettative di cui sente di doversi far carico dopo l’incontro con questi ragazzi di origine sub-sahariana. Il racconto indaga le emozioni di una ragazza il cui colore della pelle rischia di interferire con la percezione che il mondo ha di lei e che lei ha del mondo circostante.
Dichiarazione dell'autore
“L'incontro con alcuni abitanti dell'ex-Moi coinvolti nel film è stata la cosa più interessante di questa esperienza. Anche se il film non racconta direttamente l'occupazione del Moi, quella situazione ne è lo sfondo forte, uno sfondo che è innanzitutto fatto più di persone che di edifici. Incontrare Youssef, Lamin, Seedy, Mohamed, Sarda e il gruppo di lavoro di Con MOI ha significato incontrare un pezzo della mia città che troppo spesso è ignorato o - peggio - raccontato nella distorta prospettiva dell'emergenza, della sicurezza e di altre parole d'ordine sempre più strumentali a mantenere un sistema inaccettabile che tende a non riconoscere nemmeno la elementare umanità delle persone. I loro personaggi in relazione a Joy, la protagonista del film, sono stati ripensati insieme. Devo a questa condivisione della sceneggiatura uno dei momenti più efficaci del film, quando Sarda replica alle parole durissime di Joy che rivendica, "come fanno tutti", il suo diritto a fregarsene di loro e delle loro storie di rifugiati e profughi. "Tu sei persa. Mi dispiace tantissimo". Penso che queste parole stigmatizzino bene l'isteria diffusa sulla questione migranti, rivelando anche una grande disponibilità e capacità di comprensione dell'altro”.
Daniele Gaglianone
Una produzione Zenit Arti Audiovisive in associazione con Con MOI,
con il sostegno di ACLI, Nova Coop, Film Commssion Torino Piemonte
e il patrocinio della Città di Torino
Film realizzato nell'ambito del progetto Migrarti – Cinema
del Mibact - Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo
Scritto e diretto da Daniele Gaglianone
Prodotto da Massimo Arvat
Con: Jasmine Deza, Isabella Legato, Alfie Nze, Massimo Valz Brenta, Anthonia Omuekpen Osedianosen, Djibril Barak Gomba, Rachel Pascalin, Lamine Sidi Mamman, Youssuf Dawud, Seedy Ceesay, Sarda Mballo, Muhamed Mujahid, Marco Regoli, Morris Richard, Anna Tavella
Fotografia: Paolo Rapalino
Montaggio: Marco Duretti
Aiuto Regista: Stefano Ruggeri
Direttore di Produzione: Francesca Portalupi
Segretaria di Edizione: Sara Meloni
Scenografia: Carola Benedetti
Costumi e Trucco: Valeria Tardivo
Fonico di Presa Diretta: Gianluca Tamai
Microfonista: Sonia Portoghese
Secondo Operatore: Francesca Frigo
Assistente Operatore: Lucio Viglierchio
Aiuto Operatore: Miha Sagadin
Attrezzista: Paolo Villata
Macchinista: Enzo Pontil Scala
Runner: Stefano Carcereri
Stagista: Julia Just
Post-produzione audio: Vito Martinelli
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